La storia di ferdinando, manager con la passione per la musica

Ti racconto qui la storia di Ferdinando, riportando qui sotto la sua intervista.

Ferdinando è un manager che lavora da oltre 15 anni a ritmi elevatissimi. Quando ha iniziato il percorso era confuso, insofferente e sofferente, al limite della rassegnazione rispetto al modo in cui affrontava le sue giornate tra il lavoro e il resto…resto che non c’era. 

Dopo anni di buio Ferdinando si è rivolto a me con l’obiettivo di ristabilire un equilibrio tra vita privata e lavoro. Durante il percorso, non solo ha trovato l’equilibrio ma ha anche ridotto drasticamente le ore lavorate ed incrementato la qualità del lavoro svolto quotidianamente. 

Se potessi, ti farei sentire l’euforia e la gioia con la quale Ferdinando mi annunciava al telefono di aver ricevuto delle analisi del sangue perfette dopo due anni più che sfidanti per la sua salute.

Tutto ciò è accaduto grazie al lavoro che Ferdinando ha fatto su se stesso durante e dopo il percorso che gli ha permesso di:

  • Acquistare STIMA verso se stesso.

  • SCEGLIERE come impiegare il suo tempo.

  • Investire il SUO tempo in ciò che ama.

Ferdinando ha rimosso i blocchi che gli impedivano di delegare il lavoro al suo team, concentrando la sua attenzione su attività in linea con la sua seniority e ha liberato tempo in agenda da dedicare a se stesso.

Perché non lo faceva prima?

Perché era così immerso nel suo buio da non cercare più la sua luce.

Prendo in prestito le sue parole per dirti quale era la sua situazione:

“Hai in mente quando stai guidando in una galleria molto lunga e all’inizio provi a guardare in fondo per vedere il bagliore dell’uscita? Ecco, mi sentivo così. MA siccome la luce in fondo alla galleria non la vedevo mai, ad un certo punto non ci provavo nemmeno più a vedere se arrivava.”

Ferdinando voleva individuare i punti chiave della sua vita, aggredirli e trasformarli nell’immediato, mettendo per un attimo da parte i ragionamenti ampi ed articolati della psicoterapia per andare dritto al punto: cambiare la propria giornata tipo.

E l’ha fatto, con determinazione e lucidità, tanto che mi ha detto: “ho cambiato la mia mentalità al punto che oggi penso che se il lavoro che puntualmente rimaneva incompiuto alle 18 l’avessi portato a compimento il giorno dopo andava bene uguale. Anzi, sarebbe stato pure meglio!”

E tutto questo senza fare un corso di gestione dei team o di leadership. O guardare insieme come pianificare le attività o l’agenda. 

Cosa abbiamo fatto allora nelle sessioni?

Ho ascoltato profondamente Ferdinando. Restituendogli le sue parole gli ho mostrato tutto ciò che aveva a disposizione per arrivare all’equilibrio che tanto desiderava. 

Senza alcun condizionamento, ho aperto la sua mente a nuove prospettive e, confidando nella sua grande motivazione e nel suo potere, l’ho salutato alla fine di ogni sessione sapendo che la sua brillante capacità di pensiero avrebbe partorito nuove soluzioni mai immaginate. 

Ferdinando mi dice che tra una sessione e l’altra qualcosa restava attiva dentro di se. E tuttora è attiva.

Mi dirai come fa ad essere attivo se il percorso è finito da tempo?

Semplice: Ferdinando ha dato in pasto nuovi pensieri alla sua mente. L’ha abituata al rispetto di se stesso e del suo tempo. È questo che fa una mente brillante: trova soluzioni che le si addicono e replica ciò che è un beneficio nel tempo.

Sorridendo mi fa: “È incredibile: una volta percepito il beneficio iniziale, ne ricerco sempre più.”

Il beneficio sta nel fatto che non solo la macchina che guidava Ferdinando è uscita dalla buia galleria ma il viaggio in equilibrio tra la vita privata e il lavoro non si ferma più. 

Queste le sue parole:

“Mi sono reso conto che non avevo rispetto per me stesso, che davo importanza più al lavoro che alla mia vita. Questa consapevolezza, acquisita e consolidata durante il percorso con Alessia mi ha portato a:

  • Realizzare un sano distacco tra me e i risultati lavorativi, per cui le incombenze lavorative non le vivo più come minacce. Un distacco che non è disinteresse ma un sano distacco, figlio di un equilibrio acquisito. È un cambiamento non da poco perché mi permette di affrontare le nuove opportunità con più leggerezza. Cosa assolutamente nuova per me.

  • Imparare a delegare il mio lavoro ai miei collaboratori con lucidità e convinzione, liberando la mia agenda. Questo nuovo tempo per me l’ho investito in attività edificanti, riattivando aree della mia vita che erano spente come le relazioni familiari e sociali.

  • Ricercare uno stile di vita diverso da quello che vivevo e l’ho vissuto apprezzandone i benefici (ad esempio, dopo due anni le mie analisi del sangue erano perfette).

  • Acquisire una naturale autodisciplina per cui la mia giornata lavorativa finisce molto presto rispetto al passato. E spento il pc, posso dedicarmi serenamente ad altro, come passeggiare o suonare.”

Ergo, Ferdinando:

  • È diventato leader della sua vita e del suo team di lavoro 

  • Ha liberato la sua agenda migliorando nettamente la qualità del tempo vissuto

  • Ha sperimentato il benessere a 360° derivante da una azione di consapevolezza e ascolto di sé costante nel tempo

Tutto questo in sei settimane. 

Se hai letto fin qui, non ti sei perso. Sì, Ferdinando voleva solo cambiare la sua giornata lavorativa e, invece, ha cambiato l’impostazione dell’intera sua vita.

Quando hai un obiettivo da raggiungere e non riesci a farlo, c’è sempre qualcosa di più grosso sotto che non vedi. Spesso accade che menti brillanti ottengano tanti successi nella loro vita, spesso lavorativi… sacrificando tutto il resto.

Spesso il corpo e la mente, presentano un amaro conto mentre sei ancora nel pieno della vita. Ferdinando è l’esempio di una mente brillante e creativa che da opacizzata è tornata a splendere in tutta la sua essenza. 

Ed è solo l’inizio, perché so che in continuum, quello splendore diventerà potenza.


Se anche tu, come Ferdinando, hai bisogno di ritrovare l’equilibrio tra vita privata e lavoro, per dedicarti serenamente a ciò che ami, scrivimi a connect@alessiaguasco.space per prenotare la tua call conoscitiva.